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Artemisia e i pittori del conte

LA COLLEZIONE DI GIANGIROLAMO II ACQUAVIVA D’ARAGONA A CONVERSANO

CONVERSANO, CASTELLO NORMANNO - CHIESA DI SAN GIUSEPPE
14 APRILE – 30 SETTEMBRE 2018
Diversamente da altri nobili napoletani del suo tempo, Giangirolamo II Acquaviva d’Aragona (1600-1665), conte di Conversano e duca di Nardò, raffinato collezionista e promotore delle arti, spese gran parte della sua vita nel maggiore dei suoi feudi, in terra di Bari, risiedendo nel castello di fondazione normanna acquisito dalla sua famiglia sin dal XV secolo. In quel medesimo luogo - che al piano nobile è oggi sede della Pinacoteca Comunale di Conversano - trovava collocazione una prestigiosa raccolta d’arte, corposa quanto variegata per soggetti e generi rappresentati (dipinti, sculture, oggetti), che l’alto aristocratico aveva ragionevolmente messo insieme fin dagli anni Venti del Seicento. Di essa tramanda memoria l’inventario dei beni del conte, steso nel 1666, poco dopo il suo decesso.
Sulla base del prezioso documento, che potrà ammirarsi in teca all’interno del percorso espositivo, è possibile rievocare per la prima volta i fasti della corte di Giangirolamo e di sua moglie Isabella Filomarino, addobbando nuovamente le sale del loro castello con artisti e opere efficacemente rappresentativi dei gusti degli antichi proprietari. Al primo piano le celebri dieci tele con episodi salienti della Gerusalemme Liberata di Torquato Tasso, eseguite da Paolo Domenico Finoglio per la Galleria dei suoi alti mecenati e oggi costituenti la collezione permanente della Pinacoteca Comunale di Conversano, completano il percorso espositivo allestito al secondo piano dell’edificio fortificato, rinnovata sede di mostre temporanee.
L’importante ritrovamento della Caritas Romana di Artemisia Gentileschi, con sicurezza il dipinto citato nell’inventario del 1666, consente una nuova lettura dell’intreccio culturale che vede la grande pittrice in dialogo con i napoletani del suo tempo, in testa il prediletto del conte, Paolo Finoglio; Battistello Caracciolo e Massimo Stanzione, ma anche con maestri non menzionati esplicitamente nel documento, quali Onofrio Palumbo e Niccolò De Simone; quindi Cesare Fracanzano, a cui si aggiunge il bolognese Guido Reni, questi invece ricordati in collezione. Tutti vengono riproposti al pubblico in tale specifica luce, con quadri e disegni spesso inediti.
Molti degli artisti presentati in mostra si ritrovano negli incarichi giunti a Napoli per il Palazzo del Buen Retiro di Filippo IV di Spagna e nell’impresa del Duomo di Pozzuoli, a dimostrazione di un preciso orientamento culturale della capitale vicereale negli anni Trenta del Seicento, di cui il conte di Conversano fu singolarmente partecipe, ricreandolo nella sua residenza pugliese. Completano il quadro opere coeve di artisti partenopei (Jusepe de Ribera, ma anche Andrea Vaccaro e i celebri battaglisti Aniello Falcone e Andrea de Leone), che, seppure non figuranti nella lista del 1666, consentono, con pezzi scelti del loro repertorio, di riambientare al meglio i temi della quadreria Acquaviva, così come deducibili dall’inventario ma ivi lasciati senza attribuzione.
Un antefatto e una breve sezione di più stretta osservanza caravaggesca (tra anonimi di primo e secondo decennio e i noti Carlo Sellitto e il Maestro di Fontanarosa) introducono e meglio illustrano al grande pubblico le ‘ragioni’ naturaliste e poi barocche delle opere allestite, alcune specificamente provenienti dal territorio pugliese (come quelle del Maestro di Bovino, possibilmente anch’egli artista legato alla famiglia).
Il percorso si articola, dunque, in otto sale tematiche: Simboli e Pentimento; Santi patroni: Giovanni Battista e Girolamo; La Fuga in Egitto del cavalier Guido; Maestri caravaggeschi; Massimo Stanzione; Artemisia Gentileschi e Onofrio Palumbo; Sante e nudi; Baccanali e Battaglie. In queste è incluso Fortitudine Pares (Cupido e la Morte), dipinto proveniente dalle collezioni del Museo della Cattedrale di Malta, ivi conservato sotto il nome, poco appropriato, di Battistello Caracciolo. Presentata per la prima volta in Italia e sottoposta a una attenta pulitura effettuata per l’occasione da Roberta Lapucci, l’opera - ancora di autore anonimo - è al momento oggetto di ricerca, come già in passato di John Gash e Catherine Puglisi, da parte della stessa Lapucci, che ne valuta l’opportunità di attribuzione a Michelangelo Merisi il Caravaggio.
La chiesa di San Giuseppe, luogo legato alla contessa Isabella Filomarino e sito a pochi passi dal Castello, è la sede espositiva complementare al maniero: in essa sono stati radunati i dipinti di maggiore dimensione, tra cui il Trionfo di Bacco di Finoglio (Museo del Prado), che ritorna a Conversano dopo circa 400 anni, e la copia di Paolo Veronese citata nel documento del 1666, rintracciata in Abruzzo, nei feudi degli Acquaviva d’Atri, testimone d’eccellenza della passione nutrita dal conte per la pittura veneta del ’500.
A coronamento, si potrà in parallelo avvantaggiarsi della visita alla chiesa dei Santi Medici Cosma e Damiano, la ‘Cappella Sistina’ di Paolo Finoglio, anch’essa voluta e decorata a spese di Giangirolamo e Isabella Acquaviva; e di una quarta tappa al Castello di Marchione, la residenza di villeggiatura della famiglia, che ancora custodisce i ritratti dei conti.

UNA MOSTRA DI:
ARMIDA
Servizi per la valorizzazione e fruizione dei Beni Culturali, su commissione del Comune di Conversano
MEDAGLIA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

INSERITA NEL CALENDARIO ITALIANO DELLE INIZIATIVE: 
Anno Europeo del Patrimonio Culturale 2018

CON IL SOSTEGNO DI:
Regione Puglia, Assessorato all’Industria Turistica e Culturale
Teatro Pubblico Pugliese. Consorzio per le Arti e la Cultura

CON IL PATROCINIO DI:
Città di Conversano
Città Metropolitana di Bari
FAI – Delegazione Puglia
Italia Nostra – Delegazione Puglia

IN COLLABORAZIONE CON:
Polo Biblio-Museale Salentino – Museo Sigismondo Castromediano di Lecce

CON LA PARTECIPAZIONE DI:
MIBACT, Direzione Generale Musei, Polo Museale della Puglia
SABAP-BA, Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Bari
MIBACT, Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Puglia e della Basilicata

A CURA DI
Viviana Farina e Giacomo Lanzilotta
con la collaborazione di Nicola Cleopazzo

COMITATO SCIENTIFICO:
Dott. Nicola Cleopazzo, Università del Salento, Lecce
Dott. Rosaria Colaleo, Polo Museale della Puglia, Bari
Dott. Roberto Contini, Staatliche Museen - Gemäldegalerie, Kurator, Berlin
Dott. Sandro Debono, Museo Nazionale d’Arte (MUZA), Direttore, Malta
Prof. Viviana Farina, Accademia di Belle Arti di Napoli
Dott. Mauro Vincenzo Fontana, Università degli Studi della Basilicata, Matera
Dott. Giacomo Lanzilotta, Pinacoteca Metropolitana Corrado Giaquinto, Bari
Dott. Luigi La Rocca, Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana, Soprintendente, Bari
M.me Catherine Loisel, già Musée du Louvre, Curateur en chef, Paris
Dott. Brizia Minerva, Museo Sigismondo Castromediano, Lecce
Dott. Maria Carolina Nardella, Soprintendenza Archivistica e bibliografica della Puglia e della Basilicata, Soprintendente, Bari
Dott. Marta Ragozzino, Polo Museale della Basilicata, Direttrice, Matera
Prof. Sebastian Schütze, Universität Wien, Institut für Kunstgeschichte
Dott. Andrés Úbeda de los Cobos, Museo Nacional del Prado, Director Ajunto, Madrid
Dott. Eugenia Vantaggiato, Segretariato Regionale della Puglia MIBACT, Direttore, Bari
Dott. Fabrizio Vona, già Polo Museale della Puglia, Direttore, Bari
Dott. Mariastella Margozzi, Polo Museale della Puglia, Direttore, Bari

COMITATO TECNICO - SCIENTIFICO:
Roberto Bellantuono, Nicola Cleopazzo, Rosaria Colaleo, Rocco Daniele, Viviana Farina, Giacomo Lanzilotta, Lella Lestingi, Carlo Mansueto.

ENTI PRESTATORI:
Alezio: Santuario di Santa Maria della Lizza
Amsterdam: The Bible Museum
Bari: Chiesa di Santa Fara
Bovino: Museo Diocesano
Brindisi: Museo Diocesano
Castellaneta: Episcopio
Giulianova: Santuario dello Splendore
Madrid: Museo Nacional del Prado
Malta: Muza-Heritage Malta; Mdina, Museo della Cattedrale;
Matera: Museo nazionale d’arte medievale e moderna della Basilicata Palazzo Lanfranchi
Napoli: Archivio di Stato; Complesso dei Girolamini; Museo Civico Gaetano Filangieri; Palazzo Reale; Pio Monte della Misericordia
Palazzo San Gervasio: Pinacoteca Camillo d’Errico
Sorrento: Museo Correale di Terranova