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Presepe Vivente - Conversano

ANCHE QUEST'ANNO LA PARROCCHIA MARIA SS.ma del CARMINE DI CONVERSANO HA ORGANIZZATO IL PRESEPE VIVENTE GIUNTO ALLA SUA XVIII EDIZIONE.


LA MANIFESTAZIONE, GRAZIE ALL'OSPITALITA' CONCESSA DALLE SUORE CROCIFISSE ADORATRICI DELL'EUCARESTIA, SI TERRA' NEL COMPLESSO MONASTICO DI SAN COSMA.

TRA LE NOVITA' FIGURA SENZ'ALTRO LA POSSIBILITA' DI VISITARE AMBIENTI SOLITAMENTE CHIUSI AL PUBBLICO COME LA FAMOSA "STANZA DELLA PRINCIPESSA".
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ALCUNE NOTIZIE SULLA CAMERA DELLA PRINCIPESSA

Nel monastero dei SS. Cosma e Damiano di Conversano esiste tutt'ora una camera sul cui soffitto insistono dei dipinti ad olio su tela sui cui spicchi è, ripetutamente, riprodotto lo stemma nobiliare dei principi Filomarino della Rocca d'Aspide. Questa camera è stata, senza alcun dubbio, la "cella" riservata (all'interno dell'universo claustrale del monastero di S.Cosma) a Beatrice de Guevara dei duchi di Bovino e principessa di Rocca d'Aspide. Lei era la moglie del principe Tommaso Filomarino e madre della contessa di Conversano Isabella che, come è noto, aveva assunto questa sua specifica connotazione nobiliare in quanto era divenuta, il 4 aprile del 1622, la consorte di Gian Girolamo II Acquaviva d'Aragona. La principessa Beatrice, rimasta vedova, aveva rinunciato alle ricchezze e alle comodità del mondo e si era ritirata nel monastero dei SS. Cosma e Damiano. In quell'epoca, le nobili vedove che desideravano ritirarsi in convento, vivevano in locali separati da quelli delle monache ed era loro permesso di avere a servizio una serva, conversare e cenare con le monache presenti. Ebbene la camera in cui Beatrice de Guevara trascorse gli ultimi suoi giorni (morendo addirittura in odore di santità) è la cella (esistente nel monastero di San Cosma di Conversano) che viene tutt'ora indicata come "La camera della principessa". Quindi, dopo la morte dell'unico figlio maschio e la stessa prematura morte del marito, Beatrice, rimasta vedova ma forse perché soprattutto ritrovatasi, anzi tempo, del tutto sola al mondo, si rifugiò nel nostro paese. Il motivo che spinse Beatrice de Guevara a scegliere il convento di Conversano si presume sia stato il volersi allontanare dalla sua amata Rocca d'Aspro, perché amareggiata dalle liti sorte intorno al patronato del monastero che lei stessa aveva fondato, ma anche perché sicura di poter contare sul conforto dell'unica figlia che le era rimasta, Isabella, da poco divenuta contessa di Conversano. Inoltre, nello stesso convento vi si trovava suor Rosalia Filomarino (che, in qualità di badessa reggerà, ripetutamente le sorti del monastero) figlia naturale di Francesco, conte di Castellabate e nipote del marito Tommaso che era principe della Rocca d'Aspro. Suor Rosalia Filomarino, al secolo Violante dopo essere stata educata per otto anni in conservatorio, aveva scelto di abbracciare la vita religiosa nella nuova comunità conversanese e assunto il nome di Rosalia, di conseguenza aveva intrapreso con tutte le consorelle la causa di rivendicazione dei diritti ereditari che le spettavano, con la richiesta di 300 ducati annui onde costituire la propria dote monastica. 
 Ma tornando a “La camera della principessa” nel monastero dei SS. Medici di Conversano, dopo la morte di Beatrice de Guevara, principessa della Rocca d’Aspide; questa fu adibita per molto tempo ancora a “Camera delle badesse” dell’omonimo monastero. Per qualche tempo poi, adibita a stireria, mantenendo intatta la volta dipinta ma riconosciuta come valore di documento e di costume, più che come opera d’arte. Ora, pur dopo il recente e provvidenziale restauro, “La camera della principessa” è semi abbandonata, vuota e chiusa a chiave. Negando a qualsiasi visitatore la gioia di ammirare una camera che qualche secolo fa fu dimora di una principessa.

(Francesco Saverio Jatta)